Natino Chirico
Biografia e opere
Natino Chirico, nato a Reggio Calabria nel 1953, è un
artista poliedrico la cui carriera è contrassegnata da una continua ricerca e
sperimentazione. Dopo aver frequentato l’Accademia di Belle Arti di Reggio
Calabria, ha ampliato i suoi studi a Milano e Roma. Fin da giovane, ha
dimostrato una forte inclinazione verso l'arte, iniziando a dipingere durante
gli anni del liceo e partecipando alla sua prima esposizione nel 1973. La sua
formazione è di tipo figurativo, ma nel corso degli anni ha ampliato il proprio
orizzonte artistico, esplorando temi e tecniche diverse.
Chirico ha lavorato in vari ambiti, dal disegnatore per il
mondo della moda, collaborando con nomi prestigiosi come Gianni Versace e Ken
Scott, all'illustrazione editoriale, fino alla creazione di opere pittoriche e
scultoree per importanti aziende. Negli ultimi anni, ha messo in luce una
notevole abilità come ritrattista, mentre il cinema è diventato il suo tema
prediletto nella pittura. Attualmente vive e lavora tra Roma e Perugia,
continuando a esplorare e a creare nel suo studio.
Il suo viaggio artistico inizia nella sua città natale, dove
realizza disegni su carta da imballaggio, ritratti di ragazze e figure
anatomiche. Questo periodo è caratterizzato da un forte desiderio di riscatto,
simboleggiato dalla sua passione per il basket, sport che gli ha insegnato il
valore dell'agonismo. Questo spirito di competizione e ricerca di affermazione
lo porta a trasferirsi a Milano, dove frequenta Brera e, successivamente,
l'Accademia romana di Belle Arti. Qui incontra Patrizia, che diventerà la sua
compagna di vita e d'arte.
Le sue opere recenti, esposte a Sydney e Parigi, dimostrano
una frenesia di vita e un approccio innovativo all'arte. Le mostre della Strati
d’Arte Gallery offrono uno spaccato della sua evoluzione artistica, mettendo in
risalto l'ampia gamma di tecniche e materiali utilizzati. Chirico si distingue
per la sua propensione a mescolare colori e forme, creando opere che non
lasciano nulla al caso e che riflettono scelte tecniche e artistiche ben
ponderate.
Un aspetto affascinante della sua carriera è il legame con
il cinema, in particolare con il regista Federico Fellini. Chirico ha
dichiarato: «Perché Fellini è figlio del Novecento. Sentendomi anch'io figlio
di quest'epoca, mi ha dato molto a livello culturale». Questo legame si
manifesta in progetti come quello commissionato dal Comune di Roma per
celebrare i cento anni del cinema, dove ha estrapolato scene significative dal
neorealismo italiano per rappresentare l'essenza del cinema.
Temi recenti
Negli ultimi tempi, Chirico ha trovato nuova ispirazione
nello sport, vedendolo come un simbolo di solidarietà. La sua opera dedicata a
Fausto Coppi e Gino Bartali, raffigurante il celebre momento in cui i due
ciclisti si scambiano una borraccia, sottolinea questo aspetto. L'opera, di
dimensioni 2x2 metri, invita a riflettere su chi dei due atleti abbia passato
la borraccia all'altro, un gesto che trascende la competizione per mettere in
luce la connessione umana tra i due.
L'opera "Coppi e Bartali"
L'opera di Chirico dedicata a Fausto Coppi e Gino Bartali,
di dimensioni 160x160 cm, è un capolavoro realizzato con una combinazione di
olio e acrilico su tela. In essa, i due ciclisti sono catturati nel momento
clou della loro tensione agonistica, mentre si passano la borraccia. Questa
immagine non è solo una celebrazione della competizione sportiva, ma
rappresenta anche un messaggio profondo di solidarietà e umanità, elementi che
spesso vengono dimenticati in un contesto di agonismo spinto.
L'opera richiama anche riferimenti al futurismo, come
evidenziato dalla somiglianza con "L’Uomo in movimento" di Umberto
Boccioni, una scultura del 1913 che incarna il dinamismo e la velocità, temi
che si legano perfettamente al mondo del ciclismo. Chirico stesso ha affermato:
«Volevo rimarcare il valore dello sport come atto di solidarietà umana e non
solo di competizione», evidenziando come la rivalità tra Coppi e Bartali si
trasformi in un gesto di aiuto reciproco nei momenti di difficoltà.
Significato e Riflessioni
Il gesto di passarsi la borraccia diventa quindi un simbolo
di amicizia e rispetto, un elemento fondamentale nello sport. Chirico
sottolinea come lo sport dovrebbe sempre rimanere un atto di amicizia e
rispetto, esortando a mantenere questi valori al centro della competizione. La
sua opera invita lo spettatore a riflettere su questi temi, incoraggiando una
visione più umana e solidale del mondo sportivo.
In conclusione, Natino Chirico non solo celebra l'arte e il cinema, ma riesce
anche a trasmettere messaggi profondi attraverso la sua rappresentazione dello
sport, utilizzando la sua creatività per fondere passato e presente, miti e
realtà, in un viaggio senza tempo che continua a ispirare e coinvolgere il
pubblico.
L’opera si ispira a un ambiente futurista, ma più in generale, secondo lei quanto l’arte e magari l’architettura dovrebbe riferirsi a opere del passato e quanto invece ha margine creativo?
GIOCO CHATGPT
CHATGPT4: Monologo di Alessandro Grando: Vendita dell'opera "Coppi Bartali" di Natino Chirico
ALESSANDRO GRANDO VENDE COPPI-BARTALI
Prompt: Scrivi un monologo immaginando che Alessandro Grando ( il famoso venditore tv) dovesse vendere l'opera "Coppi Bartali" di Natino Chirico; deve fare riferimenti alla storia della rivalità della coppia, alle olimpiadi e alle qualità espressive e artistiche dell'opera, nonché significati nascosti e metafore se ne sono
"Alessandro Grando" :
Buongiorno, amici!
Oggi vi presento un'opera che è molto più di un semplice dipinto: è un viaggio nel cuore pulsante della storia italiana, una celebrazione della rivalità che ha segnato un'epoca, "Coppi Bartali" di Natino Chirico!
Immaginate di avere a casa un pezzo di storia, un'opera che racchiude l’essenza di due leggende: Fausto Coppi e Gino Bartali. Questi due giganti del ciclismo non sono stati solo rivali, ma anche simboli di un'epoca di passioni e sfide, di vittorie e sconfitte. La loro competizione ha attraversato le strade d'Italia e i cuori degli italiani, riflettendo le lotte e le speranze di un'intera generazione. E mentre ci avviciniamo alle Olimpiadi, ricordiamo come lo sport unisca le persone, creando storie che rimarranno impresse nel tempo.
Ora, parliamo di arte! Chirico riesce a catturare in questa opera l'intensità della rivalità tra Coppi e Bartali, non solo nei loro volti, ma anche nei colori e nelle forme. Le pennellate vibranti esprimono la tensione e la determinazione di due uomini che, pur nella loro opposizione, rappresentano la bellezza del ciclismo e dello sport in generale. Osservate come i colori si intrecciano, creando un senso di movimento e di energia: è come se poteste sentire il vento che accarezza il volto dei ciclisti mentre sfrecciano verso la vittoria!
Ma c'è di più, amici! Quest'opera è un'allegoria della vita stessa. La bicicletta simboleggia il viaggio che tutti noi compiamo, con le sue salite e discese, le sfide e i trionfi. E la rivalità tra Coppi e Bartali non rappresenta solo la competizione sportiva, ma anche quella interiore che ognuno di noi affronta. Ci ricorda che, anche nella lotta, c'è bellezza e crescita. E mentre la storia di queste due icone continua a ispirare generazioni, voi avrete la possibilità di possedere un pezzo di questo racconto epico!
Immaginate di avere "Coppi Bartali" nella vostra casa. Ogni volta che vi fermerete a contemplarla, vi ritroverete avvolti da una narrativa che parla di ambizione, sfida e passione. È un'opera che stimola la riflessione, invita a sognare e, perché no, a perseverare nei propri obiettivi!
E oggi, amici, vi offriamo un'opportunità imperdibile! Con un semplice acconto, potete portare a casa questo capolavoro e fare di ogni giorno un’occasione per celebrare la grandezza dello sport e l’arte che lo racconta. Non lasciatevi sfuggire questa chance di possedere un pezzo di storia!
Alzate il telefono, scrivete nei commenti o venite a trovarci! "Coppi Bartali" vi aspetta, pronta a diventare parte della vostra vita e a ispirarvi ogni giorno! Non è solo un'opera d'arte; è un invito a sognare in grande e a non arrendersi mai!
(Si conclude con un sorriso contagioso, mentre la telecamera si allontana dall'opera, mostrando l'entusiasmo di Grando e l'energia dell'arte che celebra la grandezza del ciclismo.)
a cura di
Enrica D'Addezio e Alessandro Cristoferi
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